R.S.A. APERTA

R.S.A. APERTA

La misura di RSA APERTA è stata istituita per supportare la permanenza al domicilio di persone non autosufficienti con più di 75 anni, invalidi al 100% o persone con problemi di demenza senile o morbo di Alzheimer, certificati da un medico specialista.

In entrambi i casi, i beneficiari devono disporre di almeno un caregiver familiare e/o professionale che presta assistenza nell’arco della giornata e della settimana. Il servizio, attraverso interventi qualificati, intende sostenere il mantenimento il più a lungo possibile delle capacità residue e rallentare, ove possibile, il decadimento delle diverse funzioni, evitando e/o ritardando il ricorso al ricovero in struttura. La misura offre inoltre un sostegno alla famiglia e ai caregiver (persone che prestano assistenza a qualsiasi titolo), con interventi mirati.

Per fare domanda di accedere al servizio fornito dalla RSA di Asola, occorre rivolgersi agli uffici amministrativi della struttura, aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 15. È necessario essere muniti della tessera sanitaria e delle certificazioni della persona per cui si richiede la misura. Per certificazioni, come si è visto più sopra, si intende il documento di riconoscimento dell’invalidità al 100% per gli anziani con più di 75 anni, oppure per le persone con demenza, certificazione di demenza/Alzheimer da Unità di Valutazione Alzheimer oppure da medico specialista neurologo/geriatra operante in struttura accreditata. Ai fini della certificazione, può ritenersi sufficiente il possesso da parte della persona dell’esenzione con codice 011 (Demenza) o 029 (Malattia di Alzheimer). Ai fini dell’ammissibilità alla misura si ritiene compatibile la diagnosi di decadimento/deterioramento cognitivo con stadiazione CDR 0.5.

Si precisa che la misura RSA Aperta è incompatibile con altre misure e/o interventi regionali, e/o altri servizi della rete sociosanitaria ad eccezione di prestazioni ADI, quali prelievi, cambio catetere, etc., e alle cure palliative domiciliari.

Si chiarisce, per quanto attiene agli interventi previsti a favore delle persone affette da demenza, che gli stessi, in ragione del livello di gravità, possono essere erogati al domicilio o essere invece svolti all’interno delle strutture. Qui è previsto che la persona venga accolta ed inserita in gruppi già costituiti, oppure in gruppi ad hoc, attivati per soli beneficiari della misura.

Gli interventi che possono essere forniti sono i seguenti:

PERSONE CON PROBLEMI DI DEMENZA SENILE O MORBO DI ALZHEIMER

Grado lieve:

  • stimolazione cognitiva: 15-20 interventi con frequenza massimo due alla settimana (ciclo ripetibile);
  • consulenza alla famiglia: 5 consulenze annue;
  • supporto psicologico al caregiver: 12 colloqui l’anno;
  • stimolazione/mantenimento capacità motorie: al bisogno in relazione agli obiettivi e al progetto;
  • igiene personale completa: 2 interventi la settimana massimo;
  • sostegno ai disturbi del comportamento: al bisogno in relazione agli obiettivi e al progetto;
  • stimolazione cognitiva;
  • consulenza e addestramento alla famiglia per adattamento degli ambienti: 3 interventi per presa in carico.

Grado moderato:

  • tutti quelli indicati precedentemente;
  • riabilitazione motoria: al bisogno in relazione agli obiettivi e al progetto;
  • nursing: 5 interventi per presa in carico;
  • problematiche legate alla malnutrizione/disfagia: 3 interventi per presa in carico.

Grado severo:

  • tutti gli interventi di cui al grado moderato.

Grado molto severo:

  • non sono previsti gli interventi di stimolazione cognitiva, consulenze e addestramento alla famiglia per l’adattamento degli ambienti e riabilitazione motoria;
  • sono previsti gli altri interventi di cui ai gradi precedenti;
  • mantenimento capacità residue e prevenzione danni terziari: al bisogno in relazione agli obiettivi e al progetto.

PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI CON PIÙ DI 75 ANNI, INVALIDI AL 100%

  • mantenimento abilità residue: al bisogno in relazione agli obiettivi e al progetto;
  • consulenza e addestramento alla famiglia per adattamento degli ambienti: 3 interventi per presa in carico;
  • consulenza alla famiglia per problematiche legate all’alimentazione: 3 interventi per presa in carico;
  • consulenza alla famiglia per problematiche relative all’igiene personale: 3 interventi per presa in carico fino a un massimo di 6 interventi annui;
  • sostituzione del caregiver (occasionali e limitati nel tempo): fino a un massimo di 60 ore annue, da rapportare in modo proporzionale all’effettiva durata di presa in carico (5 interventi mensili).

Per la presa in carico dell’assistito è prevista una valutazione multidimensionale effettuata da un medico e da un educatore o altra figura presso il domicilio del richiedente. Tale valutazione rileverà i bisogni delle persone e delle loro famiglie, le condizioni ambientali, le risorse attivabili (familiari e non) e oltre all’anamnesi clinica, comprende la somministrazione delle scale previste per la rilevazione della gravità della malattia e lo stress del cargiver. Successivamente se la valutazione multidimensionale fornisce un esito positivo per la presa in carico, verranno individuati gli interventi da porre in essere mediante il progetto individuale e il piano di assistenza individuale. Si precisa che l’erogazione e il numero degli interventi sono anche subordinati al budget assegnato per ogni singolo utente e a quello complessivo, stabilito dall’ATS Val Padana, all’inizio di ogni anno. Nel caso in cui il budget trimestrale del singolo utente sia esaurito, si sospenderà l’erogazione dei servizi, che riprenderanno con l’avvio del successivo trimestre. Nel caso in cui, invece, in prospettiva annuale, in base al numero di utenti e alle prestazioni in essere, si vada ad impegnare tutto il budget annuale assegnato alla Fondazione, eventuali ulteriori richieste di accedere alla misura saranno raccolte e tenute in evidenza, in ordine cronologico di ricevimento, e si potrà successivamente avviare il servizio per tali richiedenti, nel caso di cessazioni o rinunce di utenti in essere.